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Ecco alcune delle principali caratteristiche dei nostri prodotti. Consulta adesso le nostre note tecniche

Agricoltura: Impiego di prodotti Fitosanitari, Ammendanti, Correttivi, Nutrizionali, Agricoltura Biologica

Prodotti Fitosanitari

Nessuno mette più in discussione la validità dell’impiego degli Antiparassitari in generale contro i Parassiti più fastidiosi e pericolosi (zanzare, mosche, pidocchi, zecche, blatte, ecc.).
In particolare in Agricoltura, il mancato uso degli Antiparassitari produrrebbe enormi perdite nei raccolti agricoli dovute a malattie fungine, insetti ed erbe infestanti, con conseguenze facilmente immaginabili in un mondo dove la popolazione è in continua crescita.
Il problema che ci si è posto negli ultimi anni è quello di utilizzare gli antiparassitari meno nocivi e che diano il minore impatto ambientale per ridurre al massimo i rischi.

Ammendanti – Correttivi – Nutrizionali

Non è vero che l’aumento dell’impiego di concimi chimici, utilizzati per la fertilizzazione del terreno, determina un aumento delle produzioni agricole; anzi è sperimentalmente accertato che, per l’esagerato apporto di tali concimi chimici, i rendimenti decrescono fino alla scomparsa della fecondità del suolo.

Infatti l’apporto eccessivo di nitrati, fosfati, ecc., oltre a dare problemi di inquinamento, provoca l’impoverimento dell’attività biologica del terreno e alterazioni nelle proprietà organolettiche della frutta e degli ortaggi (…si sono persi gli antichi sapori…!).

E’ necessario pertanto aggiungere idonee quantità di concimi organici di qualità.

L’Agricoltore attento e intelligente che vuole ottenere elevate produzioni, e qualità del raccolto,

non può:

  • aumentare indiscriminatamente l’uso dei concimi chimici;
  • impiegare qualsiasi concime organico scadente per tentare di ripristinare l’attività biologica del terreno;
  • impiegare, per la correzione del terreno o come nutriente, zolfo in lenticchie dure che rimangono tali per anni nel terreno con un’efficacia ridotta e insufficiente;

ma deve:

  • utilizzare Ammendanti, Correttivi e Nutrizionali di qualità.

La MORMINO, sempre attenta alla qualità e all’efficacia dei propri Prodotti, ha scelto le Materie Prime più pregiate e le Formulazioni più idonee all’impiego:

  • correttivi a base di Zolfo micronizzato per una più pronta e sicura efficacia, anche in pasta fluida per un più facile impiego in fertirrigazione;
  • estratti di Alghe irlandesi (Ascophyllum nodosum);
  • concimi liquidi organici naturali contenenti Amminoacidi;
  • per garantire all’Agricoltore Moderno prodotti di qualità, efficaci e biologici.

AGRICOLTURA BIOLOGICA

Per “produzione biologica” si intende quella ottenuta impiegando il metodo definito dal Regolamento CEE n° 834/07 e succ. Reg. CEE attuativo n°889/08

I Prodotti Biologici sono ottenuti attraverso l’esclusione di Fertilizzanti e Antiparassitari di sintesi e in nessuna fase del processo di produzione e di trasformazione possono essere usati OGM (Organismi Geneticamente Modificati).

L’Agricoltura Biologica è quindi l’agricoltura che utilizza mezzi di coltivazione nel maggiore rispetto possibile di ogni forma di Vita; essa si fonda sui seguenti principi:

  • la protezione Fitosanitaria deve essere basata sulla prevenzione ed eventualmente completata da trattamenti effettuati solo con prodotti autorizzati dai Disciplinari di produzione;
  • la Fertilizzazione deve essere a base organica, completata eventualmente da apporti minerali, meglio se di origine naturale, somministrati localmente;
    il controllo delle erbe infestanti va effettuato attraverso pratiche colturali e interventi meccanici;
  • deve essere data importanza agli aspetti fisici e microbiologici del terreno e al loro miglioramento.

Anticrittogamici in pasta fluida (Flowables)

A base di acqua

Un formulato in pasta fluida al 20-25% di Cu (rame metallo) da ossicloruro, per l’estrema finezza delle particelle e l’elevata adesività, ha un’efficacia, alle medesime dosi, pari ad un ossicloruro di rame al 40-50% di Cu in polvere bagnabile.

Altrettanto dicasi per un formulato in pasta fluida al 50% di zolfo: alle medesime dosi di impiego, ha un’efficacia pari ad uno zolfo all’80-90 %, formulato in polvere bagnabile.

In generale un principio attivo formulato in pasta fluida ha pari efficacia, alle medesime dosi d’impiego, di un formulato in polvere bagnabile con un contenuto più alto di principio attivo. Il loro impiego comporta un minore impatto ambientale, perché pur impiegando un minore quantitativo di principio attivo antiparassitario, si ottiene la medesima efficacia.

Le particelle dei principi attivi Flowables MORMINO subiscono un processo che apporta sulla loro superficie una patina protettiva, che fa lentamente rilasciare la sostanza attiva del prodotto. Hanno una elevata adesività e pertanto una maggiore efficacia e persistenza.

Non sono facilmente dilavate dalle piogge; ciò consente un minor numero di trattamenti.

Le Paste MORMINO sono caratterizzate da una notevole fluidità, un’ottima stabilità.

Nelle pompe a basso volume, in cui le dosi di fitofarmaci devono essere disperse in un volume ridotto di acqua, le paste fluide MORMINO danno dei vantaggi inequivocabili: si disperdono in acqua istantaneamente e completamente

ATTENZIONE – Il peso di un litro di una qualunque pasta fluida è sempre superiore ad un chilogrammo.

Ad esempio:

  • 1 lt di Cuthiol o Cuprizol pesa 1,540 kg
  • 1 lt di Cuprol S pesa 1,410 kg
  • 1 lt di Liquizol M pesa 1,350 kg

e così via.

Pertanto la quantità di principio attivo contenuta in un litro bisogna calcolarla sul peso e non sul volume (vedi etichette).

Ad esempio:

il CUTHIOL è composto dal 20.3%, in peso, di Rame metallo e dal 15%, in peso, di Zolfo al 99% di S quindi 1 lt di CUTHIOL (1,540 kg) non contiene 203 g di Rame e 150 g di zolfo, bensì 312,6 g di Rame metallo e 228,69 g di Zolfo.

Cuthiol e Cuprizol

Fungicidi in pasta fluida ad elevata adesività e persistenza

Prodotti ammessi in Agricoltura Biologica

I due prodotti CUTHIOL e CUPRIZOL hanno identica composizione e formulazione (ma hanno dei campi d’impiego diversi).

Il CUTHIOL (ovv. CUPRIZOL) è un fungicida in pasta fluida che contiene:

  • 20,3 % di Cu (sotto forma di Ossicloruro)
  • 15,0 % di Zolfo al 99%

1 litro di Prodotto pesa Kg 1,540

Il formulato è caratterizzato dalla estrema finezza delle particelle dei principi attivi, che sono tutte al di sotto di 6 microns e da un’elevata adesività e persistenza, per cui non viene facilmente dilavato dalla pioggia.

La sinergia fra Rame e Zolfo è ben nota.

Trattamenti di Cuprizol o Cuthiol sull’Olivo, sulla Vite, sulla Barbabietola, sul Ciliegio, sul Nocciolo, ecc., con le cadenze e le dosi consigliate, tengono le piante sane e rigogliose. Oltre che per l’azione fitosanitaria anche per l’apporto nutrizionale dello Zolfo.

VITICOLTURA – In una prova del CUTHIOL su un Vigneto sperimentale, eseguita dallo Osservatorio Fitopatologico di Verona, nella lotta contro la Peronospora alle dosi d’impiego 4,5 litri di Cuthiol per ettaro ogni dieci giorni, a confronto con un antiperonosporico sistemico, nonostante la continua pioggia, la Peronospora è stata bloccata da entrambi senza differenze significative.

Sulla Vite è particolarmente efficace contro Peronospora, con azione collaterale contro l’Oidio (si ricorda l’efficacia non trascurabile dei sali di rame contro la Botrite e l’Oidio per la loro capacità di aumentare la resistenza dei tessuti vegetali).

OLIVICOLTURA – Il CUTHIOL (ovv. CUPRIZOL) sugli Olivi, nel trattamento primaverile in prefioritura, contro l’Occhio di Pavone, controlla efficacemente la malattia con risultati identici a prodotti rameici in polvere bagnabile, impiegati a dosi maggiori (prove eseguite nel 1998 dalla U.O.T. n° 78 di Castelvetrano – zona di olivi da tavola di alta qualità – Nocellara del Belice).
Ottimi risultati sono stati ottenuti nel contenere l’attacco della Cercospora, nettamente superiori a quelli ottenuti in parcelle trattate con prodotti rameici tradizionali; svolge anche un’efficace azione contro la Fumaggine;

Impiegati prima della fioritura sugli Olivi, porta ad un aumento della produzione, perchè diminuisce l’aborto fiorale dell’Olivo (Prove sperimentali eseguite dallo E.T.S.A.F. di Pisa nel 1987 e prove eseguite sulla varietà “Nocellara del Belice”nel 1998 dall’ U.O.T. n° 78 di Castelvetrano zona a vocazione per Olive da Tavola).

Uno o due trattamenti estivi (giugno, luglio) con il CUTHIOL, sugli Olivi, anche a dosi ridotte di 350 ml per ettolitro, oltre a controllare eventuali attacchi di Cercospora, salvaguardano il raccolto delle olive, fungendo da trattamenti preventivi contro l’Occhio di Pavone, nel caso che eventuali continue piogge autunnali non permettano di effettuare trattamenti (Prove ‘98 U.O.T. n° 78) <da clic.

BIETICOLTURA – Il CUTHIOL sperimentato sulla Barbabietola dallo stesso Osservatorio per le Malattie delle Piante di Verona, per combattere sia le infezioni di Cercospora che di Oidio, con due trattamenti eseguiti l’11 e il 29 Luglio, utilizzando ogni volta circa 10 ettolitri di acqua per ettaro, ha dato come risultato oltre ad un completo controllo dei due funghi, un’aumento del peso delle radici e un netto incremento della produzione di Zucchero, rispetto al testimone trattato con altri formulati fungicidi. (Vedi Prove Agronomica) <da clic

Il CUTHIOL provato nelle zone dove gli attacchi della Cercospora non sono virulenti, ha dato degli ottimi risultati con un completo controllo della Cercospora e dell’Oidio e un vantaggio sul grado polarimetrico e sulla estraibilità, rispetto al testimone trattato con altri formulati fungicidi.

Inoltre la polpa esausta delle Barbabietole, trattate con il CUTHIOL, può essere tranquillamente impiegata nella mangimistica, poichè non contiene residui nocivi all’alimentazione, anzi utili come lo Zolfo e il Rame.

Tali risultati confermano che questa particolare formulazione del Cuthiol (ovv. Cuprizol) oltre ad esaltare l’azione anticrittogamica contro le principali malattie fungine dei due principi attivi biologici tradizionali, Rame Ossicloruro e Zolfo, esalta anche l’azione nutritiva e stimolante dello Zolfo.

FRUTTICOLTURA – Soprattutto nei trattamenti invernali, risulta efficace contro Bolla e Corineo delle Drupacee. Il CUPRIZOL o CUTHIOL impiegati sui ciliegi hanno dato ottimi risultati. Si consigliano in particolare tre trattamenti : – a fine inverno, prima della fioritura, alle dosi di 900-1000 g per ettolitro, su tutta la pianta, tronco compreso, . contro Corineo e Vaiolatura ; – dopo la raccolta, alle dosi di 600-700 g per ettolitro, contro Arrossamento, Seccume fogliare, Maculatura . batterica, Ruggine ; – in autunno, prima della caduta delle foglie, alle dosi di 600-700 g per ettolitro contro tutte le malattie fungine . e batteriche.

Molti agricoltori una volta effettuata la raccolta dei frutti abbandonano le piante. Ciò è sbagliato perchè un trattamento autunnale è necessario per disinfettare il tronco, i tagli della potatura e la vegetazione residua, previene e cura diversi funghi, fra cui la Maculatura batterica. Il mancato trattamento autunnale porta ad un progressivo e a volte letale deperimento della pianta, per attacchi di funghi e di batteri.

ORTICOLTURA – Contro Peronospora e Oidio, Septoriosi, Alternariosi, ecc.. Diversi Agronomi hanno rilevato che, su colture orticole in serra, trattamenti a base di Cuprizol o Cuthiol (250/300 ml/hl, su Pomodoro, dalla prima fioritura in poi) non disturbano la fioritura, né hanno effetti nocivi sugli insetti impollinatori.

AGRUMICOLTURA – Contro Mal secco, Allupatura, Batteriosi e Fumaggine;

Attenzione – Evitare miscele con olii minerali; anzi distanziare di 15 giorni i trattamenti eseguiti con olii minerali, da quelli eseguiti con il CUTHIOL o con il CUPRIZOL.

Il rame e lo zolfo nella difesa della vite

I trattamenti preventivi con prodotti tradizionali – da sempre utilizzati – garantiscono una sicura difesa delle coltivazioni senza il rischio di inconvenienti e nel rispetto dell’ecologia.

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Impiego Zolfo

L’importanza dell’impiego dello Zolfo

Lo Zolfo: quarto elemento della nutrizione delle piante

Sulle piante:

  • svolge un’azione antioidica rimasta inalterata nel tempo;
  • svolge una notevole azione contro l’Eriofide (Nocciolo, Vite, Pero) e un’azione acaro- repellente.

Sul Terreno:

  • Svolge un’azione correttiva e concimante, favorendo l’assorbimento dei macro e microelementi;
  • Agevola la sintesi clorofilliana;
  • Favorisce la crescita delle piante;
  • Aumenta il contenuto proteico nei cereali;
  • Riduce la salinità e l’alcalinità.

Engelhard Corp.: Products
Sulfur is rapidly gaining importance as a secondary element of fertilizers for high yielding crops. It is now recognized as being essential for a number of important functions in plant growth: for the synthesis of chlorophyll and hence the greening of leaves; for root growth and activation of soil enzymes; and for use as an amendment and buffer of soil pH.
by Ernest W. Flick – Copyright 1988

Tutti gli esseri viventi (animali e vegetali) hanno bisogno dello zolfo. È importante soprattutto per gli esseri umani perché fa parte dell’amminoacido metionina, una sostanza di cui abbiamo assoluto bisogno nella nostra dieta. Anche l’amminoacido cisteina contiene zolfo. Una persona media assume circa 900 mg di zolfo al giorno, principalmente sotto forma di proteine (animali e vegetali).

Ogni coltura assorbe dal terreno un certo quantitativo di zolfo (S)
Qualche dato di fabbisogno di zolfo (S) per coltura

– leguminose, crucifere, barbabietole, pomidori, ortaggi, mais, tabacco: circa 80 kg/ha
– grano, orzo, patata, …altre: 25-45 kg/ha

L'impiego del rame nel controllo della mosca delle olive, Bactrocera oleae

Risultati di prove di campo condotte contro la mosca delle olive, Bactrocera oleae, mediante l’impiego di prodotti rameici. I risultati ottenuti, in due anni di sperimentazione, sembrano indicare una buona attività del principio attivo nei confronti dei primi stadi di sviluppo della mosca. Il meccanismo d’azione del rame può essere spiegato alla luce della possibile interferenza del prodotto con le associazioni batteriche presenti sul filloplano e nel canale alimentare della specie che, com’è noto, trae notevoli vantaggi dalla simbiosi batterica.

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Liquizol M

ANTIOIDICO IN PASTA FLUIDA A BASE DI ZOLFO

(Prodotto ammesso in Agricoltura Biologica)

Il LIQUIZOL M è un formulato in pasta fluida a base di Zolfo (principio attivo tradizionale ancora insuperato), che ha come caratteristiche principali: ottima disperdibilità, miscibilità e adesività.

La particolare formulazione in pasta fluida inoltre gli dà i seguenti vantaggi:

  • rilascia gradatamente il principio attivo, permettendo al LIQUIZOL M di svolgere un’attività antioidica persistente e duratura;
  • sia quando impiegato sulle colture sensibili allo Zolfo, sia quando impiegato a dosi di 10 lt/ettaro non ha effetti fitotossici (prova 01);
  • in caso di forte pressione Oidica può essere tranquillamente impiegato a dosi elevate, con un costo peraltro limitato e con efficacia pari ad un antioidico sistemico;
  • per la sua elevata adesività e resistenza al dilavamento delle piogge, esplica un’azione antioidica superiore a tutti gli altri tipi di zolfi bagnabili.

Come si può vedere dall’immagine l’Oidio è un fungo di superficie; quindi lo Zolfo fungicida di contatto svolge una funzione preventiva e curativa sugli organi di propagazione del fungo.

Prove antioidiche con LIQUIZOL M effettuate in Valdarno su varietà Canaiolo nero (vitigno molto delicato e sensibile anche allo zolfo) alle dosi di 1 lt (1,350 kg) per ettolitro ha dato una completa copertura antioidica con trattamenti effettuati ogni 10-11 giorni, senza alcun effetto fitotossico (prova 1).

Nelle pompe a basso volume, in cui le dosi di fitofarmaci devono essere disperse in un volume ridotto di acqua, il LIQUIZOL M dà dei vantaggi inequivocabili, perché si diluisce in acqua istantaneamente e completamente, senza alcun rischio di intasamento degli ugelli.

Il LIQUIZOL M svolge un’azione nutritiva, per la sua finezza e la sua capacità di penetrare per via fogliare; viene assimilato dalle piante trattate, migliorando qualitativamente la produzione.

Il Pesco trattato con il LIQUIZOL M, rivela il fogliame e i frutti lucidi e di colore più intenso (basta aggiungere 100/150 ml ad ogni trattamento).
Sulla Barbabietola, impiegato ai primi sintomi di oidio, assicura un’ottima protezione ed esplica oltre ad un’azione preventiva, anche un’azione curativa; inoltre l’effetto nutrizionale del LIQUIZOL M apporta evidenti vantaggi sul grado polarimetrico e sulla estraibilità.

“….. Le moderne tecnologie di marcaggio hanno consentito di evidenziare come lo Zolfo S, applicato per via fogliare, riesca a superare gli strati cuticolari ed a migrare, come nel Frumento, dalla foglia bandiera sino alle cariossidi. Quindi lo Zolfo è un elemento che somministrato dall’esterno per mezzo dei trattamenti fogliari, penetra in parte per via fogliare e viene assimilato nei processi metabolici nella pianta trattata, migliorando qualitativamente la produzione. …..”
(L.Taraborrelli – Sviluppo e prospettive dello zolfo micronizzato in agricoltura – Informatore Fitopatologico 9/87-pag.21)

non dà fenomeni di assuefazione
LIQUIZOL M è efficace sempre!

E’ uno Zolfo in pasta fluida, caratterizzato dall’estrema finezza delle sue particelle
Grazie alla particolare formulazione in pasta fluida, LIQUIZOL M si disperde in acqua rapidamente e rimane a lungo in sospensione (98 % inferiori a 6 microns).

LIQUIZOL M è l’ideale nell’impiego delle pompe a basso volume in quanto, a differenza dei prodotti in polvere o in microgranuli, non dà alcun problema nella preparazione della poltiglia e non intasa gli ugelli anche quando si impiega alle dosi massime.

La elevata adesività, oltre a renderlo particolarmente resistente al dilavamento, gli conferisce una efficacia nettamente superiore a tutti gli altri tipi di zolfi bagnabili. La finezza delle particelle ne esalta l’azione di contatto senza tuttavia determinare fenomeni di fitotossicità, anche quando i trattamenti curativi richiedono impieghi di LIQUIZOL M ad alte dosi.

Tutti gli Oidii : della Vite, della Barbabietola, delle Piante da frutto, delle Ortive e delle Specie floricole (*), vengono efficacemente controllati con dosi di 5 lt (6,75 kg) per ettaro, senza dare fenomeni di assuefazione, anche se utilizzato per molto tempo.
Sulla Vite, i trattamenti eseguiti al germogliamento bloccano lo sviluppo dei tralci a bandiera, tipici delle infezioni oidiche miceliali, riducendo il rischio dello sviluppo precoce della malattia.
Svolge un’efficace controllo sull’Escoriosi.

Il meccanismo d’azione dello Zolfo contro l’Escoriosi della Vite è stato studiato da Pezet e Pont (1977).
Lo Zolfo dei trattamenti (esogeno) inibisce il processo di germinazione del fungo arrestandone lo sviluppo e la crescita. – Analoga azione svolge lo Zolfo sui vari parassiti fungini appartenenti a generi anche molto distanti (Luigi Carraro – Atti dell’Incontro Tecnico – Nov.1993).

Sulla Barbabietola, impiegato ai primi sintomi dell’Oidio, assicura un’ottima protezione esplicando un’azione sia preventiva, che curativa; inoltre ha anche una funzione nutritiva che si evidenzia con un incremento del grado polarimetrico e dell’estraibilità.

Preparazione della poltiglia (Consigli per un corretto impiego)

Quando si devono preparare miscele di più formulati, si consiglia di diluire ciascun prodotto in recipienti separati e in poca acqua, quindi versare uno per volta nel serbatoio dell’irroratrice, riempito preventivamente per metà di acqua; poi aggiungere il resto di acqua per portare a volume, rimescolando il tutto.

Nel caso di associazione di antiparassitari con concimi fogliari o con formulati di natura diversa ed utilizzati per la prima volta, si consiglia di eseguire, prima dell’impiego in campo, una prova di compatibilità in un piccolo recipiente.

Così facendo si evitano le incompatibilità che potrebbero esserci, fra Prodotti di Ditte diverse, con il conseguente rischio di precipitazioni fioccose che creano depositi sul fondo del serbatoio della irroratrice.

Utilizzando delle polveri bagnabili, versare il contenuto della confezione, sotto il pelo dell’acqua per evitare la formazione di polveri e poi mescolare.

Quando si impiegano prodotti liquidi o in sospensione, agitare la confezione prima di aprirla; se la confezione è di grande dimensione o è un secchio mescolare con un bastone di legno (evitare il metallo perché questo potrebbe non essere compatibile con il formulato).

Nei trattamenti in cui si impiegano pompe a basso volume utilizzare la stessa dose, di principio attivo per ettaro, utilizzata nei trattamenti a volume normale.

I contenitori dei fitofarmaci, di plastica o di metallo, una volta svuotati, devono essere lavati con cura (l’acqua del lavaggio va riversata nella stessa botte) e riutilizzati, salvo indicazione contraria in etichetta, ovvero smaltiti secondo le norme vigenti.

IMPORTANTE – Prima di effettuare i trattamenti indossare una tuta o un camice, guanti, occhiali e maschera antipolvere. Applicare tale precauzione anche durante l’impiego di prodotti esenti da classificazione di pericolo.

Evitare, nei limiti del possibile, di effettuare miscele molto complesse.

Nelle giornate calde utilizzare i dosaggi inferiori.

Si consiglia di effettuare i trattamenti nelle ore più fresche.

Evitare di fare i trattamenti in pieno sole o nelle giornate torride.

Superpolveri Mormino

Le Superpolveri Mormino (SULFURENE e VENTILENE) sono state preparate apposta per effettuare dei trattamenti a secco veloci ed economici, con risultati finali similari ai trattamenti liquidi.

I trattamenti polverulenti, sia su vigneti che su tutte le altre colture, frutteti, ortaggi ed ornamentali, sono ancora oggi insuperati dai trattamenti liquidi e si affiancano ad essi per completare un perfetto programma di difesa antiparassitaria.

Le Superpolveri Mormino vengono formulate con additivi pregiati, caratterizzate da una eccellente finezza e un’ottima scorrevolezza che consentono una più accurata ed uniforme distribuzione a basse dosi per ettaro (18-25 kg/ha).

Le Superpolveri Mormino creano una patina protettiva sulle piante, uniforme ed adesiva, penetrando negli interstizi e nei grappoli più serrati laddove anche le microscopiche goccioline di acqua del trattamento liquido, non riescono ad arrivare, assicurando in questo modo un’efficace protezione soprattutto quando la vegetazione ricopre i frutti.

Oltretutto la facilità di impiego e la leggerezza degli impolveratori consentono di effettuare trattamenti veloci, anche quando i campi inzuppati dalla pioggia, impediscono l’accesso alle pesanti attrezzature per i trattamenti liquidi.

I bassi dosaggi che si realizzano con le Superpolveri Mormino consentono un buon risparmio ed evitano, anche nelle zone più torride, eventuali effetti fitotossici sulla vegetazione.

Pur regolando al minimo l’erogatori degli impolveratori (18-20 Kg/ettaro), creano una nube densa, durante il trattamento, che avvolge la vegetazione aderendo anche nella pagina inferiore delle foglie.

La patina protettiva che si forma sulle foglie è sottile, omogenea e adesiva (si può controllare con una lente di ingrandimento o passando il dito sulle foglie).

Valori di pH del terreno e fabbisogno di Zolfo idonei per varie Colture

Estratto da:
“Western Fertilizer Handbook”
Edito da “California Fertilizer Association” (VI Edizione)
Pag. 23 – Table 7-3 Commonly Used Materials and Theier Equivalent Amendment Values

Quantità di vari prodotti occorrenti per eguagliare il potere ammendante di 1 tonnellata (10 q.li) di Zolfo Ventilato Puro micronizzato:

Gesso biidrato CaSO4.2H2O Ton. 5,38

Acido Solforico (concentrato) H2SO4 Ton. 3,20

Solfato di Ferro Fe2(SO4)3.9H2O Ton. 5,85

Calcio Polisolfuro (22%S)CaSx Ton. 3,65

Zolfi Ventilati Mormino (Marchio Stella)

Il trattamento antioidico secco con zolfo ventilato è sempre il più economico ed il più efficace, penetra nelle parti più nascoste. Lo zolfo non crea danni all’ambiente, non crea assuefazioni, non crea problemi alle piante, nè ai frutti, anzi, lo zolfo micronizzato che cade sul terreno svolge un’azione correttiva e nutriente. Ogni coltura assorbe un quantitativo di zolfo dal terreno. Lo zolfo ha una funzione preventiva, quindi va fatto prima che si manifesti l’oidio. Il primo trattamento sulla vite va fatto quando i tralci sono lunghi circa 10 cm. Fare i trattamenti con 25-30 kg per ettaro ogni 7-10 giorni, in relazione alle condizioni climatiche.

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Zolfo Spruzzabile

ANTIOIDICO IN POLVERE BAGNABILE

Prodotto ammesso dal Regolamento CEE 1488 / 1997 per l’Agricoltura Biologica

Lo Zolfo Spruzzabile Mormino è preparato con un trattamento in umido che permette alle particelle di zolfo di essere ricoperte da ottimi disperdenti e bagnanti, che rendono inutile la formulazione in microgranuli.
Non fa polvere

Lo Zolfo è un principio attivo non nocivo, per cui la formulazione in microgranuli è superflua; peraltro i microgranuli possono non sciogliersi completamente in acqua creando il pericolo di intasamento degli ugelli delle pompe.
Lo Zolfo Spruzzabile Mormino è caratterizzato da grande efficacia, assenza di schiuma e assenza di fitotossicità per cui, in caso di necessità, può essere tranquillamente impiegato anche ad alte dosi (700/800 g/hl).
Ha una finezza caratterizzata da una granulometria differenziata, per cui solo la parte più fine del prodotto svolge la sua azione immediatamente mentre, via via, le particelle meno fini vanno svolgendo gradatamente la loro azione. Impiegato sulla vite alle dosi più elevate, non ha dato mai luogo a effetti caustici del fogliame, garantendo bensì una maggiore durata dell’efficacia nel tempo.

(Gli zolfi colloidali, che hanno finezze inferiori ad un micron, svolgono la loro azione immediatamente, esaurendo in breve la loro efficacia e dando effetti caustici)

Lo Zolfo Spruzzabile Mormino è specifico per la lotta contro l’oidio della vite, del melo, pesco, rosa, carciofo, ecc.; ha anche efficacia contro la ticchiolatura del melo e del pero ed esercita una azione repellente nei confronti degli acari.
Bisogna evitare, come per il Cuthiol/Cuprizol ed il Liquizol M, miscele con oli minerali o con prodotti che li contengono, perchè la miscela zolfo-olio minerale è fitotossica.
Non bisogna dimenticare, infine, che lo zolfo è un elemento essenziale nella vita delle piante (alcuni ammino-acidi come metionina e cisteina contengono zolfo).

100 gr/hl di Zolfi Bagnabili Mormino aggiunti ad ogni trattamento sulle piante da frutto (pesche, mele, albicocche, ecc.), rendono il frutto più sano e rigoglioso.

Nota Bene – Il Ministero della Salute impone di scrivere sulle etichette dei prodotti a base di zolfo, la seguente avvertenza: “Non è compatibile con antiparassitari a reazione alcalina (polisolfuri, poltiglia bordolese, ecc.)”.
Tale avvertenza, probabilmente, è dettata dal fatto che lo zolfo in presenza di un prodotto alcalino potrebbe essere meno efficace.
Si ricorda che ormai le poltiglie bordolesi, già preparate e confezionate pronte all’uso, sono a pH quasi neutro, quindi l’unione della poltiglia bordolese, preparata industrialmente, allo Zolfo Bagnabile non ne inficia assolutamente l’efficacia!
Quando si usa lo Zolfo Spruzzabile Mormino, come nutritivo o come trattamento preventivo, le dosi possono essere quelle più basse; invece, in caso di forti attacchi di oidio o di condizioni atmosferiche favorevoli alla malattia le dosi possono essere aumentate tranquillamente, senza pericolo di fitotossicità, ottenendo una migliore e più duratura protezione antioidica.

Riportiamo un estratto dagli “ATTI Giornate Fitopatologiche – 1994, 3, 141-148”
“Valutazione di una strategia con zolfo micronizzato a confronto con altre linee antiresistenza ed efficacia del bromuconazole nuovo IBS nella difesa antioidica del vigneto in Toscana.
E. EGGER, E. MARINELLI
Istituto Sperimentale per la Viticoltura S.O.P. Arezzo
Riassunto
In prove di campo, condotte nel biennio 1992-93 sulle cv. Malvasia bianca lunga del Chianti e Sangiovese nel comprensorio aretino, è stata verificata l’attività contro l’oidio della vite (Uncinula necator Schw.Burr) di alcune strategie d’intervento e di fungicidi nuovi e tradizionali a cadenze quindicinali. La precocità degli attacchi del fungo e la elevata pressione oidica nella zona hanno fatto preferire in tutti i casi un impiego del metodo fenologico con inizio dei trattamenti fin dal germogliamento. Tra i prodotti inibitori della sintesi degli steroli sono stati saggiati il cyproconazole, il fenarimol ed il bromuconazole in miscela con zolfo. Lo zolfo, dal canto suo, ha esercitato una insufficiente protezione quando utilizzato a dosi normali; a dosi maggiorate e nella formulazione micronizzata la sua efficacia è notevolmente aumentata senza determinare effetti fitotossici.

* * * * *

” ATTI Giornate Fitopatologiche – 1994, 3, pag.147
“….lo zolfo micronizzato utilizzato a dosaggi maggiorati (pratica innovativa in Italia) ha dimostrato una notevole azione antioidica equiparabile a quella dei migliori IBS, senza determinare fenomeni di fitotossicità. Questa nuova strategia che prevede l’utilizzo dello zolfo ad alti dosaggi permette di garantire una perfetta copertura degli organi sensibili all’oidio anche nelle fasi di più rapida crescita della vite (fase di massimo rischio della malattia) senza dovere aumentare il numero dei trattamenti…
…Quest’ultimo risultato può essere sopratutto interessante nell’ottica di disporre di efficaci prodotti alternativi agli IBS per l’impostazione di valide strategie antiresistenza“.

IBS – Leggasi : Inibitori della Biosintesi degli Steroli ( anticrittogamici sistemici).

Il dosaggio di 600/800 g/hl dà le quantità adatte a svolgere la propria azione per un periodo di efficacia paragonabile ai prodotti “sistemici”.

Come si può vedere dall’immagine l’Oidio è un fungo di superficie; quindi lo Zolfo fungicida di contatto svolge una funzione, oltre che preventiva, anche curativa sugli organi di propagazione del fungo.
Lo Zolfo Spruzzabile Mormino, impiegato alle dosi adatte, ha grande efficacia, assenza di schiuma e assenza di fitotossicità per cui, in caso di emergenza, può essere tranquillamente impiegato anche ad alte dosi (700-800 grammi/ettolitro).

Non bisogna dimenticare, infine, che lo zolfo è un elemento essenziale nella vita delle piante e di tutti gli esseri viventi in generale (anche il corpo umano e animale contiene zolfo; alcuni ammino-acidi come metionina cisteina contengono zolfo).

Zolfo, elemento essenziale della fertilità

La sua carenza può costituire un fattore limitante della produzione. Non si può misconoscere l’importanza dello zolfo nel processo fisiologico e produttivo delle piante. Lo zolfo si potrebbe ancor oggi definire «la cenerentola» tra gli elementi ormai dà lungo tempo consacrati quali essenziali, sia pur a ragion veduta, per la nutrizione delle piante. Due sono probabilmente i motivi di questa distrazione relativa ai meriti agronomici dello zolfo: l’interesse focalizzato della ricerca scientifica sui tre principali elementi della fertilità N-P-K- e la troppo scarsa attenzione dedicata allo zolfo per un lungo periodo, ristretta più alla sua efficacia di antiparassitario che di elemento. nutritivo e quindi produttivo. Tuttavia una profonda e decisiva svolta sull’importanza addebitabile allo zolfo quale elemento . anch’esso indispensabile della produzione si è avuta solo verso la metà del secolo in corso. Il riconoscimento è stato lento a maturare ed è avvenuto grazie ai ricercatori, prima Hart e Petterson in America e successivamente Bertrand e Silverstein in Francia, i quali, anziché analizzare le ceneri dei prodotti agrari, indirizzarono le loro determinazioni sulla sostanza secca, effettuando la distruzione della sostanza organica con l’impiego di acqua ossigenata. I valori del contenuto in zolfo che così si poterono accertare, risultavano più precisi e notevolmente più elevati di quelli che, vent’anni prima, erano stati determinati dal Wolf.

Nella pianta

La partecipazione dello zolfo nella fabbricazione della sostanza vegetale talvolta risulta anche più alta di quella dello stesso fosforo, elemento già allora considerato preminente nell’elaborazione della sostanza organica. Nei terreni agrari, cioè destinati a coltura, scontato l’apporto di zolfo atmosferico e terricolo, il problema della disponibilità di questo elemento rimane spesso schermato, specialmente là dove vengono impiegate cospicue quantità di perfosfato minerale che contengono grandi quantità di gesso, mentre là dove si è esteso l’impiego di concimi concentrati non contenenti zolfo, il problema riaffiora in tutta la sua importanza agronomica. E noto per esempio che le quantità di proteine che una coltura di leguminose può fabbricare dipende dal clima e dal terreno, ma per ogni 5-7 chilogrammi di Azoto fissato occorre che la pianta disponga almeno di mezze-chilo- grammo di zolfo, per cui non v’è dubbio che nell’elemento zolfo si può ravvisare anche un fattore limitante della produzione, acquistando esso di conseguenza una evidente importanza, sia sul piano tecnico che agroeconomico, specialmente se ci si riferisce ad un’agricoltura moderna che punta alle elevate produzioni e quindi molto più esigente d’una volta. Basta accennare alla partecipazione di questo elemento, nella sintesi proteica per rendersi conto di come la carenza di zolfo possa, in determinate condizioni, costituire un vero fattore limitante della produzione. Gli studi sulla clorosi fogliare dovuta a zolfo/carenza hanno svelato meccanismi di trasporto e di accumulo di zolfo, nonché processi di fissazione metabolica, diretti alla sintesi degli aminoacidi solforati. L’arricchimento dello zolfo da parte della pianta si verifica come solfato, ma il meccanismo di fissazione comprende uno stadio di riduzione che precede l’incorporazione di un composto ridotto in amino-acido. Inoltre in alcuni enzimi sono contenuti gruppi sulfidrici funzionali, talvolta presenti nello stesso gruppo attivo dell’enzima, che rivelano la grande importanza dello zolfo per il patrimonio enzimatico della cellula e dei tessuti.

Nel terreno

Comunque gli orizzonti superficiali contengono piccole quantità di zolfo assimilabile, decisamente non sufficienti ad un perfetto processo nutrizionale che si manifesta con zolfocarenza specialmente in particolari colture come le foraggere in generale e le crucifere. Anche il ciclo dello zolfo nel terreno=agrario presenta- aspetti altrettanto validi e d’interesse agronomico.

Concimazione

La totalità dei ricercatori concordano nell’evidenziare le necessità della nutrizione solfatica alle colture e nell’auspicare che venga conferita una certa autonomia al problema della concimazione solfatica anche se gli apporti indiretti coesistono con la tradizionale pratica delle concimazioni. Honcamp asserisce: «deve essere tenuto presente che con i concimi, quali il solfato ammonico ed il perfosfato, vengono oggi apportate al terreno quantità sufficienti di anidride solforica»; ma là dove questi apportatori di zolfo non vengono correntemente impiegati? L’impiego via via crescente di urea, nitrato ammonico, calcio, e concimi composti binari e ternari, non contenenti solfati, tende a provocare uno squilibrio tra i vari elementi della fertilità e rende probabile in un futuro prossimo l’impoverimento delle riserve solforate nei terreni sottoposti ad intenso sfruttamento. Pertanto le indagini sul contenuto in zolfo dei terreni agrari italiani riveste un interesse destinato ad aumentare, anche in relazione alla diminuzione progressiva degli allevamenti zoòtecrìici, fatto che si sta verificando in mol’te zone di pianura e soprattutto nella pianura padana. E facile che nelle terre più importanti dal punto di vista agronomico e produttivo si vadano delineando diminuzioni della presenza di zolfo, specialmente della quota più disponibile per le piante, sino a valori inferiori alla soglia di sufficienza soprattutto quando fattori pedologici ed ecologici si presentano sfavorevoli già in natura. Un impiego più frequente di fertilizzanti ben dotati dell’elemento zolfo non potrebbero che portare un sicuro beneficio a processi fisiologici delle piante e quindi alla produzione in generale. Richiamandoci ancora alla pratica delle concimazioni abituali, che nella realtà è quella che può determinare effetti significativi dei contenuti in zolfo, si può dimostrare facilmente come attraverso essa si possono affrancare annualmente al terreno quantità considerevoli di anidride solforica. Nulla da eccepire sul progresso tecnologico nel settore della fertilizzazione, con i suoi benefici economici grazie alla riduzione di tempi lavorativi e di manodopera, purché con l’andare del tempo ciò non provochi pericolose carenze che inevitabilmente deprimerebbero la produttività.

Napo Mastrangelo

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